Ristorante Il Cuciniere di Fano, l'osteria in jeans
I tavoli in legno sono apparecchiati con tovaglie di jeans, mentre alle pareti vediamo esposti quadri di vari artisti locali che si alternano ogni anno. Dall' ambiente curato e sobrio, discreto ma non troppo formale, dove tutto riporta all'idea di casa, il ristorante Il Cuciniere di Fano si presenta così, mascherato da osteria con cucina ma con la vera anima di ristorante di terra "gourmet" che mescola la tradizione con l’innovazione.
Da New York a Fano passando dal Principato di Monaco
Lo chef Massimo Dionigi gode di un’esperienza quasi quarantennale in giro per il mondo, tra Imola, New York e Montecarlo. Nella sua carriera ha offerto il proprio contributo al Restaurant Du Port nel Principato di Monaco e soprattutto può vantare la collaborazione con il ristorante San Domenico di Imola e la partecipazione all'apertura del San Domenico di Manhattan quando era poco più che ragazzo. Il talento di Massimo oggi si traduce in una cucina in grado di stupire con proposte originali senza l'affanno dell'esasperazione: in menu troviamo carne di canguro proveniente dallo stato del Queensland – Australia - una delle zone a più basso inquinamento ambientale del mondo; poi carne di zebra proveniente dal Sud Africa, maialino della Carinzia, oltre alla tagliata di manzo di razza marchigiana e carne di struzzo biologico della vicina Urbania. Ma un esempio lampante della filosofia de Il Cuciniere è rappresentato dalla rivisitazione di un piatto antico e tipico della provincia: la pasticciata, brasato immancabile delle domeniche di festa che il nostro chef ha reinterpretato trasformandolo in un primo piatto. Così nascono i tortelli di pasticciata, conditi con il ristretto della stessa carne e spinaci, riprendendo quindi la consuetudine di accompagnare questo piatto con le verdure di campo.
Il menu del ristorante vanta anche piatti vegetariani come gli gnocchi con verze e Pecorino di Fossa di Cartoceto, i tagliolini al farro con carbonara vegetariana, il richiestissimo uovo poché o il cous cous di verdure per soddisfare i vegani.
La cantina è sufficientemente fornita per un locale di piccole dimensioni: 60 etichette tra vini marchigiani e di fuori regione, ma anche il vino sfuso, rigorosamente locale, è di buona qualità.